Ormai è praticamente certo: il futuro del Milan si chiama Marco Van Basten. Il commissario tecnico della Nazionale olandese e, soprattutto, l'indimenticato centravanti del Milan "vincitutto" è infatti il candidato numero uno per la panchina rossonera negli anni a venire.
La conferma è arrivata direttamente anche da chi decisamente conta qualcosa nei corridoi della sede di Via Turati, ovvero il patron Silvio Berlusconi, che ha indicato proprio il "Cigno di Utrecht" come futuro allenatore del Diavolo: "
"Per il dopo-Ancelotti? C'è tempo: per ora godiamoci questo bel presente - ha detto il numero uno rossonero - Però vedo che Van Basten sta facendo molto bene con l'Olanda: si vede che è uno che di calcio ne capisce".
Dal canto suo, Ancelotti ha cercato di scherzare, come sua abitudine, facendo però capire di vedere di buon occhio l'olandese: "Le voci su Van Basten non mi disturbano: la vita di un allenatore in un club non dura in eterno, non penso rimarrò a vita al Milan, anche se mi piacerebbe - ha spiegato il tecnico di Reggiolo - Parlare del futuro non immediato, quindi, mi pare anche normale. Van Basten è stata una bandiera del Milan, ma lo sono stati anche altri. Quelli della mia scuola sono diventati tutti allenatori e c'è parecchia scelta, ma devono aspettare ancora un po'...".
Ancelotti ha pienamente ragione: nel senso che se Carletto sembra aver già trovato il suo erede designato, restano da definire i tempi deella successione sulla panchina rossonera.
Come ha sottolineato anche recentemente Adriano Galliani, l'attuale tecnico è legato al Milan fino al 2007 ("Ancelotti resta con noi almeno fino al 2007 e almeno fino al 2007 è diverso da fino al 2007 - aveva detto l'amministratore delegato del club Via Turati - Il Milan ha fatto una scelta ed ha la piena volontà di rispettare il contratto sottoscritto con l'allenatore. E' quindi scontato che almeno fino a quella data Ancelotti siederà sulla panchina rossonera") ma i prossimi mesi saranno decisivi. Se Maldini e compagni raccoglieranno allori in campo nazionale o europeo allora il contratto verrà rispettato fino in fondo.
In caso contrario, invece, Ancelotti potrebbe lasciare a giugno 2006 - con destinazione Real Madrid? Sacchi lo aspetta a braccia parte... - e, dopo i Mondiali del 2006 arriverebbe Marco van Basten, che potrebbe perfino decidere di abbandonare il ruolo di commissario tecnico Orange pur di dedicarsi completamente al suo amato Milan.
Carlo Ancelotti non ha paura che Marco Van Basten gli soffi la panchina del Milan. Almeno per ora. ''Non sto a pensare che resterò a vita nel Milan, anche se mi piacerebbe - ha detto Ancelotti a Radio Anch'io Lo Sport - Parlare del futuro è normale e per il futuro del Milan ci sono diverse opzioni, ma tutti devono aspettare ancora un po'''.
Compreso Van Basten, che tanto piace a Berlusconi: ''E' stata una bandiera del Milan - Per fortuna i calciatori del Milan in cui giocavo io sono diventati tutti allenatori per cui c'è parecchia scelta. Ma devono aspettare''. La pagella di Berlusconi ha assegnato ad Ancelotti un 8: ''Allora devo brindare - sorride il tecnico - A scuola non andavo tanto bene e quando prendevo un voto così era festa''.
CURIOSITA':MILANO, 31 OTTOBRE 2005 - C’erano tutti meno lui, il grande protagonista della serata. Nel salone addobbato a festa è entrato solo per qualche minuto, giusto il tempo di scambiare due parole con Berlusconi.
Poi, visto che nessuno aveva previsto un posto anche per sua moglie, ha preferito salutare e andarsene con lei. Nell’indifferenza generale, ovviamente. Primo passo di un allontanamento che a fine stagione diventerà un addio ufficiale: comunque vadano a finire campionato e Champions League.
Carlo Ancelotti e la cena delle beffe. Quella organizzata dalla grande famiglia Milan nella sala vip di San Siro, dopo la partita con la Juve. Galliani siede ad uno dei tre grandi tavoli con la sua signora, Giraudo, Moggi e persino Capello che ai tempi del Milan avrebbe preferito saltare il pasto piuttosto che doverlo dividere con lui: antipatia reciproca, ma si sa che le tartufate fanno miracoli. Al tavolo centrale Berlusconi, che ospita amici e imprenditori e dove l'organizzazione ha riservato un posto per Ancelotti. Carlo sperava di poter dividere questa serata particolarmente felice anche con la moglie, ma capisce subito che l'organizzazione non lo aveva previsto, benchè tutti sappiano che lei è lì fuori che lo sta aspettando. Soprattutto capisce che questa grande famiglia lo ha fatto sentire un estraneo, o quantomeno un sopportato, già in troppe occasioni.C'era stata la storia del sarto che non sa maneggiare la stoffa buona, quella delle due punte a tutti i costi, quella della sfuriata durante l'intervallo di un derby due anni fa perchè in campo non c'era Serginho, quella dell' «Ancelotti bravo ragazzo ma ogni tanto i bravi ragazzi dormono e bisogna svegliarli», quella del Barcellona-Milan visto a casa di Putin dopo il quale Berlusconi aveva fatto i complimenti solo a Rijkaard. C'era stata la forte tensione con Galliani prima della sfida di Madrid, tre stagioni fa, quando a qualificazione già raggiunta il tecnico decise di schierare le seconde linee perdendo 3-1. Per la verità ci sarebbero anche diversi precedenti in cui la signora Ancelotti si è ritrovata, alle cene ufficiali, quasi in cucina ma questo, si può anche considerare un dettaglio.
Un estraneo in famiglia Per la prima volta da quando è tornato al Milan, Ancelotti ha avvertito nettissima la sensazione di essere considerato nella grande famiglia se non proprio un estraneo, quantomeno un sopportato. E ha capito che, dopo quattro anni, è arrivato il momento di cambiare aria. L'amico Sacchi, al Real Madrid, gli sta scaldando la poltrona da mesi. Ma anche se fosse un'altra destinazione, o un anno di disintossicazione in campagna, una cosa è sicura: a maggio Ancelotti saluterà il Milan, e stavolta non solo perché c’è sua moglie che lo aspetta per andare a cena.
....povero Carletto però...